NOTIZIE

Anno Fiorentino

Il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582 fissava l'inizio dell'anno al 1º gennaio, o "a Nativitate", mentre a Firenze si continuò ad usare quello cosiddetto "fiorentino" o "ab Incarnatione", che determinava l'inizio dell'anno il 25 marzo, il giorno dell'annunciazione dell'angelo a Maria.

Secondo questo sistema, che venne usato negli atti ufficiali del Granducato di Toscana fino al 1750 quando la Reggenza lorenese decise di passare all'uso comune, l'anno coincideva con lo stile normale dal 26 marzo al 31 dicembre, mentre rimaneva indietro di un anno dal 1° gennaio al 25 marzo.

Le date delle schede di questa ricerca sono tutte ricondotte, ove necessario, al calendario gregoriano.

Plebati e Chiese di Fiesole

Mappa dei plebati.

Mappa delle chiese di Pelago.

Mappa delle chiese di Rufina.

Tra Pelago e Castiglioni.

San Martino alla Rufina nel 1819

Valore della moneta

Nel Granducato di Toscana le scritture contabili si tenevano in Scudi soldi denari (o anche Lire toscane soldi denari), dove lo "scudo" era una unità di conto piuttosto che una moneta coniata e circolante. In realtà lo Scudo da lire sette fu coniato nel 1568 e successivamente tra il 1574 e il 1587; questo scudo d'oro pesava tra i gr. 3,30 e 3,40, e presumibilmente (fino alla metà del secolo XIX non si conosceva svalutazione o inflazione) a questo si faceva riferimento.

Uno scudo era pari a 7 lire, ogni lira era divisa in 20 soldi pari a 240 denari.

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STATO CIVILE DI TOSCANA

Le origini dello Stato civile di Toscana: il periodo franceseLa nascita dello stato civile fu uno dei grandi cambiamenti che segnarono il passaggio dall'antico regime all'età contemporanea: con tale istituto, infatti, le istituzioni civili occuparono un terreno che era tradizionalmente stato della Chiesa. Questa infatti, sin dalla fine del XVI secolo, con il concilio di Trento, aveva affidato ai parroci il compito di tenere e conservare appositi registri, noti come "libri canonici" per registrare in modo sistematico nascite e battesimi, matrimoni e decessi.

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BLOCCO CONTINENTALE

Con il termine Blocco Continentale fu denominato il divieto, emanato da Napoleone Bonaparte il 21 novembre 1806 da Berlino (Decreto di Berlino), di consentire l’attracco in qualsiasi porto dei paesi soggetti al dominio francese, alle navi battenti bandiera inglese. Napoleone giustificò questa palese violazione del diritto internazionale con l’esigenza di rispondere all’azione di blocco dei porti francesi già operata dalla Gran Bretagna la cui marina sequestrava da qualche tempo le navi francesi (ed anche qualche nave neutrale).

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DA LIVORNO A FIRENZE

La gran parte delle merci e mercanzie che Lorenzo trattava giungevano da varie destinazioni (Genova, Marsiglia, Londra, Amsterdam) al porto di Livorno. Da qui, caricate sui navicelli , percorrevano il Canale dei Navicelli fino a Pisa e quindi risalivano l'Arno fino a essere sbarcate a Firenze al porto fluviale del Pignone .
Partito da Livorno, un navicello, in condizioni normali, impiegava quasi cinque ore per arrivare a Pisa.

In una sua lettera Lorenzo ci fa sapere, tra l'altro, che il suo navicellaro era un certo Luigi Nannucci. A questa famiglia di navicellari si riferisce un tragico fatto di cronaca, riportato sulla Gazzetta Toscana n.25 del 22 giugno 1776: "Stando un tal Luigi figlio di Girolamo Nannucci navicellaio al Pignone giovinetto di circa 8 anni a pescare nel fiume Arno cadde nell'acqua e vi perdè miseramente la vita."

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VIAGGIARE AI TEMPI DI LORENZO

Lorenzo per le sue attività mercantili riceveva e inviava molte lettere specialmente a Livorno, Genova, Marsiglia, Londra, Amsterdam. Ne è prova il nostro Copialettere, l'ultimo, che copre un periodo di sedici anni, dal 1792 al 1808, composto di circa 800 pagine per oltre 1600-1800 lettere.

Spostarsi sul territorio, ancora ai tempi di Lorenzo, non era nè agevole nè sicuro, è risaputo, e ce lo fa sapere direttamente anche Lorenzo che, di ritorno da Livorno, in una lettera del 26.05.1803 al mercante livornese Andrea delle Piane (che lo aveva ospitato) tra le altre dice:"… grazie al Signore sono rimpatriato sano e salvo.".

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Livorno nel settecento

Nella nostra storia ricopre un ruolo importante, oltre a Firenze, anche la città di Livorno, la seconda città più importante della Toscana del settecento, apprezzata per la vivacità del suo porto e del suo centro commerciale.

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STRADA

"Una villa detta Strada sopra un prato, con ingresso dal lato di ponente situata nel popolo di S.Stefano in Castiglioni, comunità e vicariato del Pontassieve, con tre stanze nei sotterranei in volta reale una delle quali serve per uso di cantina, compreso il granaio. Unito a detta villa vi è un orto recinto da mura nel quale esiste la piccola interdetta Cappella, ed inoltre a detto annesso in una fabbrichetta separata vi è la stalla a terreno e due stanze (una stanza sopra l'altra) ad uso di colombaia."

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